Malgrado le note informative di Poste Italiane e di ABI, sono ancora molti i richiedenti asilo a cui viene negata l’apertura di un conto in banca come riportato sul sito di ASGI.
Il problema interessa anche i datori di lavoro che per legge sono obbligati a versare lo stipendio tramite bonifico bancario ma che, in assenza, si vedono costretti a rinunciare all’assunzione.
Senza un conto corrente dunque, diventa impensabile ottenere un contratto di lavoro

COSA FARE IN CASO DI MANCATA APERTURA DEL CONTO CORRENTE
– stampare le informative di Poste Italiane e di ABI, oltre che il testo dell’art. 126 del Testo Unico Bancario, la nota di ABI sul conto di base 1  e l’articolo di Altreconomia con le dichiarazioni di ABI, presentandole agli sportelli per condividere con loro le informazioni;

– in caso la situazione non cambiasse, rivolgersi al servizio Antidiscriminazione ASGI inviando una mail a antidiscriminazione@asgi.it in modo che il servizio possa segnalare all’ABI la mancata apertura e che possa anche inviare una lettera all’ufficio interessato, ribadendo le norme della legge ad oggi in vigore.